Dal 15° Convegno mondiale di immunologia

Valeria Fieramonte

 

 

E' ormai possibile eliminare completamente la meningite batterica: questa la notizia più importante emersa dal 15° convegno internazionale di immunologia

Alla fine di agosto si è tenuto a Milano il convegno mondiale di immunologia, con oltre 5000 partecipanti da 120 nazioni e 500 speaker tra cui i premi nobel Peter C. Doherty, Rolf M. Zinkernagel e Jules A. Hoffman.
Si tratta di una disciplina che, oltre allo studio delle difese dell'organismo dalle malattie, è di fatto trasversale ai vari settori della medicina, dalle allergie ai tumori, dalle artriti alle malattie autoimmuni, che ha per ora nei vaccini il suo campo di ricerca di maggior successo.
 
Il team di ricerca di Rino Rappuoli, che ora coordina la ricerca sui vaccini di Novartis in tre diverse città del mondo ( Siena, Boston e Shanghai), ha messo a punto un vaccino contro il meningococco B.  Il meningococco B è una delle principali cause di meningite nei bambini e negli adolescenti ( le altre sono dovute ai meningococchi A,C, Y, W per i quali ci sono già vaccini approvati in tutto il mondo.) Il vaccino contro la meningite B è per ora stato approvato da Europa, Canada,  Australia e Brasile ed è stato realizzato a Siena.

Nella scoperta di questo ultimo  vaccino è stato molto importante il contributo della ricercatrice Vega Masiniani, che ha scoperto in laboratorio le prime molecole per metterlo a punto. La svolta è arrivata con la sequenza del primo genoma fatta da Craig Venter nel 1995.
Fu Rappuoli ad andare da Venter  per chiedergli se poteva trovare il genoma completo del meningococco B: lui fu d'accordo nel fare la ricerca e  una volta ottenuto il genoma fu poi più facile sviluppare il vaccino.

Di fatto con la scoperta di quest'ultimo vaccino, che era il più difficile da trovare per le sue peculiari caratteristiche, è diventato possibile eliminare completamente la meningite batterica.
Un grande risultato ottenuto appunto a Siena  nel centro di ricerca Novartis diretto da Maria Grazia Pizza. ( Si tratta di un vero e proprio campus dove lavorano 2000 persone di 48 diverse nazionalità, che nel corso degli anni ha subito vari passaggi di proprietà: era la vecchia Sclavo poi acquistata dalla californiana Chiron e nel 2006 dalla svizzera Novartis).
“I vaccini sono di fatto – dice Rappuoli – la più efficace misura medica mai introdotta al mondo. Finora hanno permesso di evitare 150 milioni di morti in più, e 700 milioni di malati. Ora siamo nel mezzo di una nuova rivoluzione, ormai si può fare un vaccino sintetico in 5 giorni...
Un tempo i vaccini erano sviluppati per i bambini e per evitare malattie come la difterite, la polio, il tetano, la rabbia, ora, in un mondo che invecchia, si può pensare a vaccini per ogni età e per gli anziani, penso a vaccini contro l'influenza, l'herpes zoster, la candida, i tumori al seno e alla prostata, l'escherichia coli, e anche a quelli  utili nei paesi poveri per malattie come il colera, il dengue, la malaria, la salmonella il tifo. E' un campo in cui è in atto una vera rivoluzione.”
  

Un altro settore che si annuncia di estremo interesse è relativo alla neuroimmunologia: una disciplina nata come tale alla fine degli anni '80, da quando si scoperse che il sistema immunitario svolge un ruolo vitale anche per il funzionamento del cervello e che molti disordini nervosi sono legati a processi infiammatori.
Il maggior successo, per ora, della neuroimmunologia è stato ottenuto nella cura della sclerosi multipla, una malattia per la quale sono ormai stati trovati farmaci efficaci che ne rallentano molto il decorso anche se ancora non la guariscono completamente.
Di fatto la sclerosi multipla è oggi una malattia curabile.
Ma il sistema immunitario gioca un ruolo importante anche nella schizofrenia, si è visto che il cervello dei malati è più infiammato anche se non si è ancora capito che ruolo abbia l'infiammazione delle cellule nervose.

Per saperne di più si può leggere il libro  del neuroimmunologo Gianvito Martino: “ Il cervello gioca in difesa. Storie di cellule che pensano”, Mondadori. ( dalla fine di settembre).

Non molte novità ci sono invece per quanto riguarda il vasto campo dei vaccini influenzali: anche se c'è chi spera, e il premio Nobel  Peter  C. Doherty è tra questi , - che si riuscirà a trovare un vaccino globale contro l'influenza,  dato che i virus influenzali hanno molto in comune tra di loro, -
per ora si può solo sperare di avere vaccini più sicuri di quelli odierni, mentre c'è chi pensa, anche tra i ricercatori, che un vaccino universale non sarà mai possibile da realizzare.

 

 

 
 23-9-2013